Prima che domani sia ieri

 

Zecharia Sitchin era un grande appassionato ed esperto di lingue semitiche. Ha studiato a lungo la Bibbia e l’ebraico antico, nonché l’archeologia del Medio Oriente. Grande conoscitore della civiltà Sumera, sapeva interpretare la complessa scrittura cuneiforme di bassorilievi e tavolette di argilla. Ha scritto libri traducendo testi sumerici ed evidenziando le somiglianze tra i miti religiosi di diverse culture. Nella sua visione i vari testi sacri racchiudono la memoria di fatti realmente avvenuti nel passato e ci permettono di conoscere meglio anche il nostro tempo.

 Il libro perduto del Dio Enki, la cui prima pubblicazione risale al 2002, è il suo libro più venduto. Sitchin vi raccoglie e riporta la traduzione di quanto ci è pervenuto per mezzo di antiche tavolette, scritte in sumero, rinvenute in Medio Oriente. Questo libro ha interessato moltissimi lettori, alcuni dei quali lo hanno approcciato come romanzo di fantascienza mentre altri come illuminante rivelazione. I fatti narrati risalgono a circa 445.000 anni fa, quando dal pianeta Nibiru, gli Anunnaki, guidati dal comandante Enki, giunsero sulla Terra in cerca di oro. Necessitando di forza lavoro per estrarre l’oro, modificarono geneticamente la specie da cui discendiamo. Sarebbero quindi proprio gli Anunnaki l’anello mancante nella nostra evoluzione. Sulle tavolette di Enki viene anche brevemente spiegata la storia della formazione del Sistema Solare, secondo cui il nostro pianeta è solo una piccola parte di un pianeta molto più grande, Tiamat, sopravvissuta alla collisione di questo con Nibiru stesso. Ma perché l’oro era tanto importante per gli abitanti di Nibiru? Enki lo cercava in quanto si trattava dell’unico metallo che per le sue caratteristiche potesse sanare l’atmosfera del loro pianeta di origine, compromessa al punto da renderlo incompatibile alla loro vita.

L’ atmosfera del nostro pianeta è oggi compromessa e questo sta comportando un innalzamento della temperatura e grossi cambiamenti climatici che minacciano la nostra sopravvivenza. Queste non sono informazioni tramandate su tavolette di argilla soggette a interpretazioni umane. Sono fatti reali di cui siamo tutti testimoni oculari. Il report del 2018 del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC), approvato da 195 governi, sottolinea che ci resta poco tempo per modificare la direzione pericolosa che abbiamo preso. Il rapporto dimostra che dovremmo fare tutto il possibile per mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali. Un aumento di 2 °C porterebbe a conseguenze devastanti che avrebbero ripercussioni gravissime sulla nostra salute, la nostra sussistenza e la nostra sicurezza, come l’innalzamento del livello del mare, la desertificazione di molti territori, la perdita di habitat e di specie naturali e la diminuzione delle calotte glaciali. Purtroppo, mantenendo il livello attuale di emissioni di gas a effetto serra le conseguenze sarebbero anche peggiori, causando impatti irreversibili. Si paventa una perdita di patrimonio naturale tale da danneggiare le persone, l’ambiente e le economie, spingendoci verso l’impossibilità di adattarci e lasciando intere comunità senza scampo. Secondo Sitchin gli abitanti di Nibiru hanno cercato la salvezza sulla Terra. Noi che abbiamo la fortuna di vivere in questo pianeta bellissimo e ricco di risorse riusciremo a cambiare il nostro modo di vivere per salvare noi stessi e tutte le altre specie viventi a rischio?

 Si dice che gli Anunnaki facessero una netta distinzione tra il Fato, frutto delle nostre scelte, ed il Destino, immutabile. Dice Enki: “Quello che è destinato si ripeterà come un ciclo e quello che è deciso dal fato verrà sottoposto a giudizio”. Non ci manca niente per correggere la direzione, che non è accumulare denaro ma conservare la vita. A giudicare le nostre azioni sarà il loro risultato.